Esitazione Vaccinale: una nuova minaccia per la Sanità pubblica?

L'esitazione vaccinale o anche denominata Vaccine Hesitancy rappresenta un nuovo argomento dibattuto tra gli esperti in Sanità Pubblica per le ripercussioni che può arrecare al nostro caro Sistema Sanitario Nazionale. Vediamo di cosa si tratta!

Dal 7 al 9 marzo si è tenuto a Firenze, il congresso organizzato dalla Consulta degli Specializzandi di Igiene e Medicina Preventiva provenienti da tutte le Scuole d’Italia, patrocinato dalla SITI (Società Italiana di Igiene e Medicina Preventiva). Il tema del dibattito è stato “Arte e Potere della Comunicazione”: sono intervenuti esponenti autorevoli e di spicco come il prof. Silvio Brusaferro, già Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità ora direttore della Scuola di Igiene di Udine, la dott.ssa Ilaria Capua, virologa di fama Mondiale e attualmente direttrice del One Health Center of Excellence della Florida University, il prof. Guido Silvestri, immunologo ordinario di Patologia Generale dell’università di Atlanta e diversi direttori delle scuole soprattutto della Regione Toscana. E’ stato sviscerato il ruolo potente che oggi giorno gioca la comunicazione nel rapporto medico paziente e soprattutto nel ruolo che i social media come Facebook, Instagram così come le testate giornalistiche, hanno nel diffondere informazioni in ambito sanitario. Tra i vari temi, è stato trattato quello della Esitazione Vaccinale o meglio noto oltre oceano come “Vaccine Hesitancy”: nel 2019 la WHO (Organizzazione Mondiale della Sanità) ha inserito l’esitazione vaccinale tra le dieci minacce alla salute globale, alla pari del virus dell’HIV o del Dengue.

La definizione di Esitazione Vaccinale ha origine nel 2015 a seguito di un gruppo di lavoro di esperti che ha stilato una definizione del fenomeno ossia un ritardo o un rifiuto delle vaccinazioni nonostante la loro disponibilità; la persona esitante è colui/colei che pur avendo la possibilità di vaccinare se stesso o i propri figli, rifiuta o rimanda la vaccinazione.

I fattori individuati che potrebbero influire nella scelta vaccinale di un soggetto sono molteplici: le reazioni avverse, gli interessi economici delle case farmaceutiche classificate come Big Pharma e non di seconda importanza la scarsa o spesso assente confronto con il proprio medico curante.

“Il valore dei vaccini si basa sulla paura”: i vaccini sono tra gli interventi sanitari più studiati, sicuri ed efficaci ma nella società post moderna c’è sempre più sfiducia nella scienza, un migliore accesso alle informazioni in tempo reale oltrechè una prontezza nel ricorrere al contenzioso legale. Tale sfiducia nelle istituzioni ha alimentato la corrente dei cosiddetti NO-VAX o antivaccinisti che sfruttando anche le fake news trasmesse dai mass media rafforzano la paura verso i vaccini arrecando un danno alla propria salute e all’intera comunità minando il raggiungimento dell’immunità di gregge. Soprattutto i genitori sono preoccupati per i troppi vaccini, l’impatto che possono determinare sul sistema immunitario e spesso la disinformazione acuisce queste paure come il recente mito sfatato dell’associazione tra vaccinazione e autismo. Un campione di genitori intervistati ha rivelato come possano sentirsi più rassicurati nel ricevere supporto dagli operatori sanitari che hanno la responsabilità di essere un esempio nel promuovere la prevenzione ad ogni livello della società.

In conclusione, l’Esitazione vaccinale provoca il raggiungimento di coperture vaccinali insufficienti, ma rilevante resta il coinvolgimento delle diverse professionalità nella risposta degli esperti della comunicazione , operatori di Sanità Pubblica, nell’essere credibili e contrastando la disinformazione, che intenzionalmente diffonde notizie inesatte o distorte allo scopo di influenzare la scelta di qualcuno. Resta prioritario l’esempio che il medico può trasmettere alla sua utenza, un medico che in primis si vaccina può dare un enorme contributo alla società; la comunicazione è un elemento critico e allo stesso tempo essenziale poiché parte del problema della disinformazione è nell’uso del linguaggio: prediligere una comunicazione accurata, precisa basata su una fonte accreditata di facile accessibilità e descritta con un linguaggio di facile comprensione anche dalla popolazione non del campo medico, eliminando i termini troppo “medichesi” evidenziando gli enormi vantaggi che ha giovato la Salute Globale dell’impiego dei Vaccini.

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